Il Convitto Nazionale "Gaetano Filangieri" è l'unica istituzione educativa della provincia di Vibo Valentia che vanta un'antica tradizione culturale, in quanto costituisce la continuità del Collegio del Gesù (1612 – 1767) del Real Convitto di S. Spirito (1797 – 1808) e del Real Collegio Vibonese (1812 – 1864). Con la Controriforma cattolica (1545) del Concilio di Trento, quando si dovette affrontare il problema dell’educazione in modo da porre un freno ai “guasti” operati dal presbitero agostiniano Lutero, si distinsero i Padri Gesuiti che a quei tempi riorganizzarono gli studi trasformando il sapere pedagogico dell’Europa.Sorsero numerosi collegi e anche i monteleonesi chiamarono in città i Padri della Compagnai di Gesù. Nel 1612 fondarono il Collegio e per 155 anni lo diressero con il contributo di illustri cittadini che donarono molti beni all’istituzione. A causa del peso esercitato anche sul piano politico e civile contro gli indirizzi delle monarchie illuminate, i Gesuiti furono espulsi da tutti i regni dell’Europa occidentale.Fu così che nel 1767 Ferdinando I di Borbone sciolse la Compagnia di Gesù ed espulse dal Regno delle Due Sicilie i Padri, comandando che i beni fossero “incamerati dallo Stato”. Nel 1797 i monteleonesi riottennero il Collegio (appartenuto ai Padri Riformati e sede attuale del Convitto “G. Filangieri”) che prese il nome di Santo Spirito. Soppressi gli ordini monastrici nel 1807 dal re Giuseppe Bonaparte, i beni del Santo Spirito furono incamerati dal Demanio e il Collegio fu adibito a prigione. Dal 1808 al 1811 i Padri continuarono a reclamare che fosse restituito lo storico Collegio e il successore di Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat, nel 1812 ordinò lo “stabilimento” del Real Collegio Vibonese.Il Collegio fu a tutti gli effetti statale e ospitò anche i figli di coloro che erano morti in guerra e i figli dei poveri. Le scuole furono aperte nel 1815;Il Convitto, invece, nel 1817. Nel 1865 il Real Collegio Vibonese fu annesso al Liceo come tutti i convitti delle province Meridionali. Il Convitto Nazionale Gaetano Filangieri “sopravvisse” al disastroso periodo bellico accogliendo alunni provenienti da famiglie meno abbienti dei comuni del vibonese e del lametino e agevolò non solo i ragazzi calabresi, ma i ragazzi lucani e siciliani a godere di borse di studio degli Enti a Vibo Valentia, anziché nelle Regioni dell’Italia Centrala, dove erano ubicati i Collegi degli Enti.